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- Estremi:
- Cassazione penale, 2019,
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Fatto
RITENUTO IN FATTO1. Con ordinanza del 16 luglio 2019, il Tribunale di Vicenza ha respinto l'appello cautelare proposto dal pubblico ministero avverso il provvedimento con cui il g.i.p. aveva rigettato la richiesta di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto connesso al reato di cui al D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74, art. 10, ipotizzato nei confronti di C.D. per aver occultato, nel corso di una verifica fiscale condotta dalla Guardia di Finanza e per finalità di evasione, numerose fatture emesse dalla sua ditta individuale negli anni d'imposta 2014, 2015, 2016 e 2017, sì da non rendere possibile la ricostruzione dei redditi e del volume degli affari.
2. Avverso detta ordinanza ha proposto ricorso il pubblico ministero, lamentando, con il primo motivo, l'inosservanza del D.Lgs. n. 74 del 2000, artt. 10 e 12 bis, e dell'art. 240 c.p., per essere stato illegittimamente ritenuto che il delitto oggetto d'indagine non...
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Diritto
CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Il ricorso è fondato in relazione al primo motivo, dovendo ritenersi assorbito il secondo.
L'orientamento interpretativo da tempo consolidato in tema di profitto del reato (v., ad es., già Sez. U., n. 1811 del 15/12/1992, dep. 1993, Bissoli) lo reputa identificabile con il vantaggio economico derivante in via diretta ed immediata dalla commissione dell'illecito (Sez. U, n. 31617 del 26/06/2015, Lucci, Rv. 264436; Sez. U, n. 26654 del 27/03/2008, Fisia Italimpianti Spa e aa., Rv. 239924; Sez. 2, n. 53650 del 05/10/2016, Maiorano, Rv. 268854). Nel caso in cui il profitto consista in una somma di denaro, se ne è esteso l'ambito sino a ricomprendere i beni acquistati con tale somma, quando l'impiego del denaro sia soggettivamente attribuibile all'autore del reato, trattandosi in tal caso di una mera trasformazione del profitto che non impedisce di riconoscere la sua diretta derivazione dal fatto di reato (Sez. U, n. 10280 del...