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- Estremi:
- Cassazione penale, 2019,
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Fatto
RITENUTO IN FATTO1. Con ordinanza del 12/07/2019, il Tribunale di Firenze rigettava l'istanza di riesame proposta nell'interesse di Z.Z.Y., indagato per plurimi reati di cui all'art. 110 c.p. e D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2 avverso il decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze in data 07.06.2019 ed avente ad oggetto il conto corrente n. (OMISSIS) acceso presso la Banca Intesa San Paolo di (OMISSIS), intestato all'indagato, un orologio Mont Blanc e l'autovettura Audi A6 tg (OMISSIS).
2. Avverso tale ordinanza ha proposto ricorso per cassazione, Z.Z.Y., a mezzo del difensore di fiducia, articolando tre motivi di seguito enunciati.
Con il primo motivo deduce violazione dell'art. 321 c.p.p., comma 1, lamentando che il Tribunale, erroneamente, non aveva rilevato che le somme versate sul conto corrente in sequestro costituivano lo stipendio percepito dall'indagato quale dipendente...
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Diritto
CONSIDERATO IN DIRITTO 1.Il ricorso è fondato.
2. La motivazione dell'ordinanza impugnata è del tutto carente in ordine alla individuazione della natura del sequestro preventivo avente ad oggetto il conto corrente di cui è titolare il ricorrente (sia esso finalizzato alla confisca diretta ovvero alla confisca per equivalente).
Tale individuazione risulta necessaria alla luce del noto principio di diritto affermato dalle Sezioni Unite di questa Suprema Corte, con la sentenza n. 10561/2014, Gubert: "E' consentito nei confronti di una persona giuridica il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro o di altri beni fungibili o di beni direttamente riconducibili al profitto di reato tributario commesso dagli organi della persona giuridica stessa, quando tale profitto (o beni direttamente riconducibili al profitto) sia nella disponibilità di tale persona giuridica". - "Non è consentito il sequestro preventivo finalizzato alla...
