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- Cassazione penale, 2019,
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Fatto
RITENUTO IN FATTO1. Con ordinanza 27.09.2018, il Tribunale del riesame di Varese confermava la sussistenza dei presupposti legali (fumus commissi delicti e periculum in mora), in relazione al provvedimento di sequestro preventivo, ex art. 321 c.p.p., emesso dal GIP, limitatamente al sequestro finalizzato alla confisca diretta nei confronti della società AGUSTA MOTOR S.p.A., annullando il sequestro preventivo per equivalente disposto con decreto 22.08.2018 nei confronti del C., quale legale rappresentante della società predetta, in quanto sottoposto ad indagini per il delitto di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 10 bis, in relazione all'accertato omesso versamento di ritenute certificate per i periodi di imposta 2013/2016 per un ammontare di oltre 8 min. di Euro.
2. Contro la ordinanza ha proposto ricorso per cassazione il difensore di fiducia, iscritto all'Albo speciale previsto dall'art. 613 c.p.p., articolando due motivi, di seguito enunciati nei...
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Diritto
CONSIDERATO IN DIRITTO 4. Il ricorso è infondato.
5. Ed invero, dalla lettura del provvedimento impugnato emerge la inconsistenza degli argomenti difensivi finalizzati alla censura dell'ordinanza qui impugnata.
Il tribunale del riesame, in particolare: a) quanto al fumus, si legge nell'ordinanza, l'astratta integrazione del delitto di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 10 bis, emergerebbe in modo inequivocabile dalla documentazione allegata dalla Guardia di Finanza nella nota 12.10.2016; il tribunale non ha ritenuto accoglibili le doglianze della difesa in ordine all'insussistenza dell'elemento soggettivo, in particolare osservando che la circostanza che sia in corso una procedura di concordato preventivo in continuità omologata in data 8.11.2017, in seno alla quale è stata perfezionata una transazione tra la società e l'Agenzia delle entrate, non comporterebbe, de plano, che nel momento in cui l'indagato si è risolto a non versare le...
