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- Estremi:
- Cassazione penale, 2018,
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Fatto
RITENUTO IN FATTO1. Il sig. S.M. ricorre per l'annullamento della sentenza del 16/06/2017 della Corte di appello di Milano che, rigettando la sua impugnazione, ha confermato la condanna alla pena (principale) di otto mesi di reclusione (oltre pene accessorie) inflitta, con sentenza del 18/02/2016 pronunciata a seguito di giudizio abbreviato dal Tribunale di Pavia, per il reato di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2, commi 1 e 2, perchè, al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, aveva indicato nella dichiarazione Mod. Unico 2011 della società "SIMAR S.r.l.", della quale era amministratore unico, elementi passivi fittizi avvalendosi della fattura n. (OMISSIS) dell'importo di Euro 210.000,00 (oltre IVA) apparentemente emessa dalla società "CONAS S.r.l. in liquidazione".
1.1.Con il primo motivo, deducendo la mancanza dell'elemento oggettivo del reato, eccepisce, ai sensi dell'art. 606 c.p.p., lett. b), il travisamento della...
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Diritto
CONSIDERATO IN DIRITTO 3.Il ricorso è inammissibile perchè proposto al di fuori dei casi consentiti dalla legge nella fase di legittimità e manifestamente infondato.
4.Deve in primo luogo essere stigmatizzato il fatto che le dedotte violazioni di legge si avvalgono di argomenti che, attraverso l'eccepito travisamento della prova (tipico vizio di motivazione), sollecitano una sostanziale rivisitazione del fatto proponendone uno diverso da quello che risulta dal testo del provvedimento impugnato. L'inosservanza o l'erronea applicazione della legge penale di cui all'art. 606 c.p.p., lett. b), presuppone che il fatto sia esclusivamente quello ricavabile dal testo della motivazione; quando, come nel caso di specie, il fatto posto a base dell'eccezione è diverso, anche se "recuperato" mediante l'eccepito travisamento della prova, ne risente la tenuta stessa degli argomenti difensivi che, "inquinati" da inammissibili deduzioni fattuali, mostrano tutta la...
