-
- Estremi:
- Cassazione penale, 2017,
-
Fatto
RITENUTO IN FATTO1. Con sentenza del 29.4.2016 la Corte d'appello di Salerno confermava la sentenza del locale Tribunale con la quale G.N. - presidente del consiglio di amministratore della (OMISSIS), società cooperativa a r.l., sino al 21.7.2002, assoggettata a liquidazione coatta amministrativa con D.M. del 27 maggio 2005 e stato di insolvenza accertato in data 8.3.2006 con sentenza n. 1/06 - era stato dichiarato colpevole dei delitti al medesimo ascritti di bancarotta fraudolenta per distrazione di cui al capo a) della rubrica, limitatamente all'importo di Lire 45 milioni (mediante cessione di un contributo dal Mipaf di oltre Lire 180 milioni - con atto di cessione del credito per notaio P. del (OMISSIS) alla ditta (OMISSIS) - in maniera indebita in quanto la fattura emessa da quest'ultima n. (OMISSIS) risultava già pagata con due assegni, tra cui uno di Lire 45.000.000 a fronte di lavori mai eseguiti dalla ditta in questione), e di bancarotta...
-
Diritto
CONSIDERATO IN DIRITTO I ricorsi non meritano accoglimento.
1. G.N. lamenta innanzitutto l'omessa motivazione della sentenza impugnata in ordine alla censura di inutilizzabilità della relazione del consulente del P.M. dott. Pa., essendosi lo stesso limitato a riportare elementi di indagine di altro processo, al quale egli è rimasto estraneo, e che, quindi, non potevano trovare ingresso nel processo in esame.
Tale deduzione appare completamente destituita di fondamento, non essendo ravvisabili profili di inutilizzabilità in relazione ai quali la Corte territoriale avrebbe dovuto specificamente pronunciarsi. Ed invero, non si rileva dalla lettura delle sentenze di merito, che il consulente del P.M., dr. Pa., si sia avvalso per la redazione del proprio elaborato esclusivamente degli elementi rinvenienti da altri procedimenti, anzi, con riguardo alla bancarotta per distrazione di Lire 45.000.000, la prova di essa è...