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- Estremi:
- Cassazione penale, 2017,
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Fatto
RITENUTO IN FATTO1. M.C. ha presentato ricorso nei confronti dell'ordinanza resa dal Tribunale di Torino quale giudice dell'esecuzione con cui è stata dichiarata l'inammissibilità della istanza di annullamento o di declaratoria di inefficacia dell'atto d'affitto d'azienda effettuato dall'amministratore giudiziario nominato a seguito del sequestro preventivo di tutte le quote societarie di Yesmoke S.r.l. nonchè delle immobilizzazioni materiali di materiali e finanziarie, dell'attivo circolante, delle rimanenze delle partecipazioni e dei conti correnti di sua pertinenza per vari reati tra cui associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di contrabbando. In particolare, con la predetta istanza, M. aveva lamentato che l'intervenuta locazione dell'azienda ad altra società del settore, ovvero la Special Tobacco Fze era idonea a cagionare svariati danni essendo dunque la scelta di stipulare il contratto d'affitto una scelta...
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Diritto
CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Il ricorso è fondato in particolare relativamente al secondo profilo sollevato.
Va rammentato come questa Corte abbia già affermato che il curatore, in quanto soggetto terzo rispetto al procedimento cautelare, non è titolare di diritti sui beni in sequestro, nè può agire in rappresentanza dei creditori, non essendo anche questi ultimi, prima assegnazione dei beni e della conclusione della procedura concorsuale, titolari di alcun diritto sugli stessi da qui essendo dunque discesa la conclusione che il curatore fallimentare non è legittimato a proporre impugnazione avverso il provvedimento di sequestro preventivo funzionale alla confisca dei beni della società fallita (Sez. Un., n. 11170 del 25/09/2014, dep. 17/03/2015, Uniland S.p.a. ed altro, Rv. 263685).
Ne consegue che l'affermazione dell'ordinanza impugnata secondo cui l'instante non sarebbe stato legittimato ad interloquire sulle modalità di...