• Estremi:
    Cassazione civile, 2017,
    • Fatto

      FATTI DI CAUSA

      1. - So.Pel. s.r.l. evocava in giudizio F.A. e G., quali eredi di F.F., chiedendo che fosse accertata l'avvenuta compensazione tra il credito vantato dei convenuti per compensi professionali spettanti al loro dante causa e il credito spettante alla stessa attrice quale compenso per i lavori eseguiti dalla stessa presso lo studio di F.F. e presso l'abitazione di F.G.; chiedeva la condanna di controparte al pagamento della somma di L. 45.005.643, oltre interessi e rivalutazione monetaria.

      I convenuti si costituivano e svolgevano domanda riconvenzionale domandando la condanna di controparte al pagamento della somma di L. 54.658.137.

      Era disposta la chiamata in giudizio di Se.Pel. s.r.l., cessionaria dell'azienda già nella titolarità della società che aveva introdotto il giudizio.

      Il Tribunale di Benevento rigettava la domanda attrice e accoglieva quella...

    • Diritto

      RAGIONI DELLA DECISIONE

      1. - Con l'unico motivo di ricorso principale viene dedotta violazione e falsa applicazione dell'art. 2495 c.c., comma 2 e art. 112 c.p.c.. Gli istanti censurano la sentenza impugnata nella parte in cui aveva disposto la loro condanna al pagamento, in favore di F.A. e G. della somma costituente oggetto del debito della società estinta. In tal modo, ad avviso dei ricorrenti, era stato violato l'art. 2495 c.c., comma 2, secondo cui il creditori sociali non soddisfatti possono bensì far valere i loro crediti nei confronti dei soci, ma "fino alla concorrenza delle somme da questi riscosse in base al bilancio finale di liquidazione". In altri termini, la responsabilità dei soci di So.Pel. s.r.l. non avrebbe potuto estendersi all'intero debito per cui i F. avevano agito giudizialmente, posto che, se così fosse stato, si sarebbe configurata una responsabilità diretta e illimitata dei soci per i debiti sociali, in...



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