• Estremi:
    Cassazione civile, 2010,
    • Fatto

      SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

      S.T. proponeva ricorso avverso l'avviso di liquidazione della maggior imposta richiestagli dal Comune di Melito Irpino per l'ICI anno 1997, lamentando l'illegittimità della pretesa fondata su rendite catastali che, seppure attribuite dall'UTE, erano state da quest'ultimo corrette a seguito dell'istanza di esso contribuente; chiedeva quindi l'annullamento dell'atto e, conseguentemente, il diritto al rimborso dell'eccedenza versata. Il Comune resisteva.

      La Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso.

      La relativa sentenza veniva impugnata dal Comune che insisteva sulla irretroattività della modifica delle rendite disposta dall'UTE e sull'irrevocabilità delle stesse per non avere il contribuente proposto tempestivo ricorso, neppure in autotutela. Il contribuente resisteva.

      La Commissione Tributaria Regionale con la sentenza...

    • Diritto

      MOTIVI

      Il contribuente ha dedotto con l'unico motivo la violazione e l'errata applicazione del D.Lgs. n. 504 del 1992, art. 5, comma 2 e del D.M. 11 febbraio 1997, n. 37, art. 2 (art. 360 c.p.c., n. 3), nonchè l'insufficiente, contraddittoria motivazione su di un punto decisivo della controversia (art. 360 c.p.c., n. 5), assume che, contrariamente a quanto erroneamente ritenuto dal giudice dell'appello, la revoca disposta in autotutela non può che avere effetto ex ante, anche se il provvedimento modificato non era stato impugnato dal contribuente.

      In senso contrario si esprime l'Agenzia del territorio che sostiene che, in mancanza di una tempestiva impugnazione, la rendita sia divenuta definitiva fino alla revoca e modifica della stessa, disposta in autotutela.

      La censura è fondata: secondo un consolidato principio già espresso da questa Corte (Sez. 5, n....



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